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L'Unità italiana/Il Risorgimento.

Il Novecento è un secolo assai importante nella Storia dell’Italia. E’ il « secolo del Risorgimento » o dell’unificazione italiana. Il Risorgimento corrisponde al risveglio di una cultura italiana e ad una corrente intellettuale e politico che portò all’Unità nel 1861.

L’Italia del Novecento à un paese diviso (per esempio la Francia e l’Austria si dividono il Nord. Emerge però una volontà sempre più forte di formare un paese unificato e di trovare un’identità comune al popolo italiano. Mazzini (1805-1872) fondatore del movimento « Giovane Italia » spinge una maggior parte degli italiani a partecipare.

Il Piemonte, che rimane l’unico Regno costituzionale con il Re Vittorio Emanuele II e il suo ministro Cavour (1810-1861), serve in qualche modo di modello per creare il Regno d’Italia (27 aprile 1861).

Uno dei problemi maggiori dell’unificazione italiana è di trovare una lingua nazionale. Sarà quella di Dante (toscano) con l’influenza di Alessandro Manzoni (autore di I Promessi Sposi).

Il Fascismo.

Il Fascismo

L’indomani della prima guerra mondiale crea un climato di violenza (crisi politica e sociale, scioperi…) Benito Mussolini (1883-1945) crea a Milano i « fasci di combattimento » e fonda nel 1921 il partito fascista che fa regnare la violenza nel paese.

Quando avviene la Marcia su Roma (ottobre 22), Mussolini deve formare un governo e impone sempre più il suo potere e riduce l’opposizione al silenzio (Giacomo Matteotti- socialista- è ucciso nel 1924.)

Il partito fascista abolisce il sistema elettorale costituzionale (il capo del governo è nominato dal re, i deputati sono scelti dai sindacati fascisti e dal Gran Consiglio, le province e i comui sono amministrati da Presidi e Podestà nominati dal governo…), crea una polizia politica. Inoltre la censura controlla la stampa e una propaganda abile permette di vantare i meriti della politica fascista.

Nel 1928 cominciano i grandi lavori (strade, comunicazioni, scuole…), e nel 1929 lo Stato e la Chiesa si reconciliano.

Alla fine della seconda guerra mondiale, nel 43, Mussolini è destituito e arrestato. Appena liberato, crea la Repubblica fascista di Salò che esisterà fino alla sua morte nell’aprile 1945.

Nel 1946 il re abdica e la Repubblica italiana è proclamata.

L'emigrazione italiana.

L’Emigrazione

L’emigrazione italiana è un fenomeno singolare. 

Sin dalla fine dell’Ottocento, gli italiani si sono messi a emigrare. All ‘inizio si trattavo solo di regioni settentrionali come il Veneto o il Piemonte. Qualche anno dopo, le regioni del sud cominciarono a emigrare verso gli Stati Uniti, la Francia, l’Argentina…

Altre onde d’émigrazione, certe più importanti, avvennero con la crisi del dopo guerra (prima guerra mondiale) et l’arrivo del fascismo al potere. Molti italiani lasciarono il paese per ancora altre destinazioni come la Germania, il Belgio, o ancora il Canada.

La fine della seconda guerra mondiale provocò un’altra onda lasciando un paese distrutto dalla guerra e dalla miseria.

Verso la fine degli anni 50, un’altra onda (per ragioni economiche) vide una migrazione interna (dalle campagne alle città, da piccole città a megapoli, dal sur al nord, soprattutto centri industriali come Milano o Torino, e una migrazione internazionale fino all’Australia. 

Oggi l’Italia si concentra sul problema dell’immigrazione.

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