Come tutta l’Europa e tutti i paesi del mondo, l’Italia conosce una crisi climatica.
Secondo le rivelazioni dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) l’anno 2021 presenta un’anomalia positiva di temperatura media di +0,23°C rispetto alla media climatologica 1991-2020.
A partire dal 2000, le anomalie rispetto alla media climatologica 1991-2020 sono state sempre positive. L’anno 2021 è stato l’ottavo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla media. Su tutto il paese, eccetto i mesi di aprile, maggio e ottobre, tutti gli altri mesi sono stati più caldi della media, con le anomalie positive più elevate a febbraio (+1,82°C), seguito da giugno (+1,64°C) e settembre (+1,50°C).
I mesi più caldi della media sono stati giugno, settembre e soprattutto febbraio.
Il Nord ha registrato anomalie positive di +1,84°C, il Centro +1,99°C e il Sud +1,71°C.
Nel 2021 la temperatura dei mari ha superato la media climatologica. Si è notata un’anomalia +0,46°C.
Ma il problema maggiore è la siccità. La prima causa : la mancanza di precipitazioni. Ogni mese ha registrato precipitazioni inferiori alla norma, eccetto i mesi di gennaio, luglio e novembre.
I cambiamenti climatici sono sempre stati sul pianeta. Ma il riscaldamento climatico che conosciamo oggi è dovuto all’innescato dall’uomo e alle sue attività.
Già con la rivoluzione industriale l’uomo ha liberato in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni.
Rispetto ai livelli preindustriali la temperatura media del Pianeta è aumentata. L'impatto del riscaldamento si nota attraverso i disastri naturali sempre più presenti e violenti, eventi meteorologici estremi, il scioglimento dei ghiacciai, la siccità… Gli incendi sono diventati più lunghi e intensi, le specie vegetali e animali si spostano in modo imprevedibile da un ecosistema all’altro, creando danni incalcolabili alla biodiversità in tutto il mondo.