Durante il Settecento, e fino al 1715, l’Italia dipende dagli spagnoli. Poi dagli austiaci che vengono cacciati dalle truppe rivoluzionarie del generale Bonaparte che decide di trasformare il paese e di sottoporlo al controllo francese.

Alla fine della guerra di successione spagnola (1713 pace di Utrecht) gli autriaci prendono il posto degli spagnoli in Italia. La Casa di Savoia riesce ad estendere il proprio territorio alla Sardegna e al Monferrato.

Gli austriaci indeboliti dalla guerra (soprattutto la guerra di successione polacca, 1722-1738, trattato di Vienna) riducono il loro possessi in Italia. Rimangono sotto il dominio austriaco la Lombardia, il Ducato di Parma e di Piacenza.

La Sicilia viene affidata ai Borboni.

Il dominio austriaco si limita alla Lombardia alla fine della guerra di successione austriaca (1740-1748, trattato d’Acquisgrana).

Parma e Piacenza hanno un principe indipendente.

In Toscana, il Granducato passa agli Asburgo-Lorena (1737).

Genova è intanto costretta a vendere la Corsica alla Francia (nel 1768).

Genova e Venezia non riescono più a salvaguardare il loro prestigio passato. La classe dirigente pensa più ai divertimenti (carnevale, feste…) che a necessarie attività commerciali.

Alla fine del secolo, sottomessa in gran parte a governi stranieri, l’Italia approfitta delle riforme proposte dagli illuministi europei e si apre a nuove aspirazioni, eccetto il Piemonte, lo Stato Pontificio, Genova e Venezia che rifiuatano queste nuove idee.

Quando accade la Rivoluzione francese, gli italiani sono sedotti dall’idea di libertà e di uguaglianza e accolgono con ardore il générale Bonaparte.

Venezia non è più indipendente.

Con il trattato di Campoformio (1797) l’Austria perde la Lombardia che diventa la Repubblica Cisalpina con Modena, e una parte della Romagna.

Venezia viene ceduta all’Austria e appaiono in Italia diverse repubbliche.

Il Piemonte e la Toscana non governate dai francesi.

Ben presto i francesi sono cacciati fuori dall’Italia mentre Bonaparte si trova in Egitto.

Ma dopo una repressione contro i patrioti, Bonaparte diventa primo Console e ristabilisce la Repubblica Cisalpina, la Repubblica italiana.