Più del 80 % degli italiani è battezzato e si professa di religione cattolica. La cultura cristiana (cattolica) ha istaurato stretti legami con il paese.
La Costituzione italiana riconosce il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di praticarne il culto « tranne i riti contrari al buon costume ».
L’articlo 7 della Costituzione riconosce lo Stato e la Chiesa come enti indipendenti e sovrani.
Lo Stato italiano garantisce anche il pluralismo religioso. Ogni confessione religiosa ha la capacità di organizzarsi secondo propri statuti.
Per quanto riguarda le altre confessioni religiose (non cattoliche), hanno il diritto di chiedere il riconoscimento presso la Stato e i ministri di culto non cattolici possono chiedere allo Stato l’accettazione della loro nomina.
Secondo uno studio del 2017, il 15 % degli italiani si dichiara di nessuna religione mentre il 5 % professa un’altra religione non cristiana tra cui il 3,3 % si professa di religione musulmana, lo 0, 1 dell’ebraismo, lo 0,5 del buddhismo e il 3% dell’induismo.
Infine, lo 0,7 % degli italiani dichiara appartenere ai Testimoni di Geova.
Secondo un altro studio recente, l’Italia sta diventando sempre meno religiosa. Il numero di fedeli cattolici non smette di diminuire soprattutto nella parte settentrionale della penisola mentre il numero di atei e di agnostici sta aumentando.