La letteratura (femminile) italiana ha svolto un ruolo cruciale nel documentare e interpretare la Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo periodo tumultuoso della storia italiana non solo ha visto l'emergere di movimenti antifascisti e partigiani, ma ha anche messo in luce il contributo significativo delle donne, sia come combattenti che come narratrici. Le scrittrici italiane hanno utilizzato la loro arte per raccontare storie di coraggio, sofferenza e speranza, offrendo prospettive uniche e spesso trascurate.
Le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nella Resistenza, una partecipazione che ha sfidato le convenzioni sociali del tempo, dimostrando che le donne potevano essere altrettanto coraggiose e determinate quanto gli uomini ; un contributo spesso minimizzato o ignorato nei resoconti storici ufficiali.
La letteratura femminile della Resistenza ha avuto il merito di riportare alla luce queste storie dimenticate, offrendo una narrazione alternativa e complementare a quella dominante. Opere come L'Agnese va a morire di Renata Viganò sono esempi emblematici di come le scrittrici abbiano utilizzato la loro voce per rendere omaggio alle donne della Resistenza, quelle precisamente che hanno lottato contro l'occupazione nazifascista.
Oltre alla Viganò, altre autrici come Elsa Morante (1912-1985), Natalia Ginzburg (1916-1991), Alba de Céspedes (1911-1997), Paola Masino (1908-1989)… hanno contribuito significativamente a questo corpus letterario. Le loro opere, sebbene diverse per stile e approccio, condividono una comune attenzione alle esperienze femminili e alla rappresentazione della Resistenza come un movimento collettivo e inclusivo.