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Sorrentino Paolo, La grande bellezza (2013)

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Il cinema di Paolo Sorrentino

Paolo Sorrentino è di sicuro il regista italiano più famoso in Italia e nel mondo. E’ fra i registi italiani più premiati, premi nazionali e internazionali : ha per esempio ricevuto l’Oscar nel 2014 per La grande bellezza. L’opera di Sorrentino è ampia e singolare.

Il cinema del regista napoletano non è soltanto un cinema estetico fatto di bellissime immagini accompagnate di colonne sonore che accrescono il significato. SI tratta di un cinema con tematiche diverse : la politica con Il Divo diretto nel 2008 che si interessa alla vita di Giulio Andreotti neglia anni Novanta, o ancora Loro del 2018 che narra le vicende politiche, professionali e private di Silvio Berlusconi ; l’amicizia e la vecchiaia in La Giovinezza nel 2015 ; e la prorpia vita con l’ultimo film molto personale La mano di Dio.

Tutta la filmografia di Sorrentino traduce una sensibilità estetica capace di mettere in scena gli elementi essenziali della cultura italiana, recente e passata ; fa vedere un’Italia moderna, bella ma piena di difetti.

Per molti Sorrentino viene definito come un erede di Fellini, per altri il regista sarebbe caduto nella trappola stilistica di una forma di manierismo.

Paolo Sorrentino nasce a Napoli nel 1970. A 17 anni perde i suoi genitori a causa di un incidente domestico (cf La mano di Dio). Dopo aver diretto un cortometraggio (Un paradiso), diventa sceneggiatore e successivamente lavora come regista in televisione. Nel 2001 dirige il suo primo lungometraggio, L’uomo in più, presentato al Festival di Cannes. Incontra un successo internazionale con Il Divo nel 2008 e nel 2013 diventa il regista italiano più popolare al livello mondiale con La grande bellezza.

La grande bellezza

La grande bellezza è un film di Paolo Sorrentino uscito nel 2013 e che conobbe un immenso successo di critico e di pubblico nazionale e internazionale.

« Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che potrebbe essere definito "il vortice della mondanità". Ma io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani. E ci sono riuscito. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire". » ecco le parole che confessa il protagonista, Jep Gambardella (Toni Servillo), giornalista di costume e critico teatrale, dal fascino innegabile, attore di una Roma mondana e immersa nella bellezza del passato. Da giovane Jep Gambardella ha scritto un’opera : L’apparato umano ; un’opera unica che ricevette diversi apprezzamenti e premi. Gambardella non ha più scritto altri libri a causa di un blocco creativo da cui non riesce a uscire. Col tempo, lo scopo della sua esistenza è diventato quello di trasformarsi in "un mondano", e più precisamente « il re dei mondani ».

Sullo sfondo di una Roma bella e indifferente sfilano dame dell'alta società, parvenu, politici, criminali d'alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, artisti e intellettuali veri o presunti che s’incontrano e vivono attraverso rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate.

L’estetica, l’arte, l’etica e il religioso sono tematiche che servono il sesto film di Sorrentino, forse il più bello, il più profondo ma anche il più satirico e poetico.

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