Italo Calvino è uno degli autori più innovativi e influenti del Novecento italiano, la cui opera abbraccia una vasta gamma di generi, stili e temi. La narrativa di Calvino è caratterizzata da una continua sperimentazione formale, un profondo interesse per le strutture narrative e una riflessione costante sulla condizione umana.
Uno degli aspetti più notevoli della narrativa di Calvino è la sua sperimentazione formale. In opere come Le città invisibili e Se una notte d'inverno un viaggiatore, Calvino si diverte con le convenzioni narrative tradizionali, rompendo con la linearità e creando strutture frammentate e aperte. Ne Le città invisibili, la narrazione è organizzata in una serie di brevi descrizioni di città immaginarie, intervallate da dialoghi filosofici tra Marco Polo e Kublai Khan. Questa struttura non lineare permette a Calvino di sfruttare temi complessi come la percezione, la memoria e il desiderio, sfidando il lettore a costruire un significato personale a partire dai frammenti.
In Se una notte d'inverno un viaggiatore, Calvino porta la sperimentazione a un livello estremo, creando un romanzo che è una riflessione sulla lettura e la scrittura con un approccio che mette in discussione le aspettative tradizionali dei lettori.
Calvino ci mette davanti a una concezione della letteratura che somiglia a un campo di gioco in cui le regole possono essere sperimentate e reinventate. Vede la narrazione non solo come un mezzo per raccontare storie, ma come un modo per esplorare le possibilità del pensiero umano e della creatività. Ma Calvino non rinuncia mai completamente alla tradizione. La sua narrativa è profondamente radicata nella letteratura classica e nella cultura italiana: Il barone rampante, Il cavaliere inesistente propongono forme narrative tradizionali, come il romanzo picaresco e il romanzo cavalleresco, per esplorare temi moderni.