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Viaggiare

La parola VIAGGIO viene dal latino « Viaticus » per significare « mettersi in cammino ».

Il viaggio è l’azione, ma anche una metáfora. Nell’immaginario collettivo la vita viene spesso (si può anche dire sempre) considerata come un cammino più o meno lungo che inizia con la nascita e finisce con la morte.

Il viaggio può avvenire per terra, per mare o nel cielo, ma soprattutto con la fantasia ; perciò la letteratura cosidetta « di viaggio » è così ampia.
Viaggiare può apparire come un percorso di crescita che ognuno vive in maniera differente secondo le epoche.

Nell’Antichità, il viaggiatore è un eroe capace di affrontare situazioni di ogni tipo, anche soprannaturali.

Nel Medioevo viaggiare diventa un atto religioso, un pellegrinaggio per affermare la conoscenza di sé e per raggiungere una perfezione morale.

Durante il periodo rinascimentale, il viaggio diventa l’occasione di scoprire nuove terre e nuove culture e di interrogarsi sulla natura umana.

Questa concezione del viaggio coincide con quella moderna, e si afferma durante i secoli seguenti. Si viaggia per provare emozioni, divertirsi, per scoprire paesaggi e civiltà diverse.

Qualunque sia il motivo che spinge l’uomo a spostarsi da un posto all’altro, i sentimenti individuali di chi viaggia diventano sentimenti collettivi : il dolore del distacco, la nostalgia, la voglia di ritornare, l’incontro con “l’altro”, la scoperta e l’affermazione della propria identità, il superamento dei propri limiti.

Oggi viaggiare è diventato un sinonimo di turismo, di vacanza, un periodo durante il quale si riposa e si diverte.

Il Grand Tour

Il Grand Tour è un fenomeno sociale e culturale apparso durante Il Seicento e intrapreso da una parte dell’aristocrazia europea, più precisamente da paesi come la Francia o l’Inghilterra,  per permettere ai giovani di arricchirsi culturalmente, viaggiando in diverse città, spesso italiane.

Questo Grand Tour permetteva ai giovani fortunati di scoprire paesi europei e di considerarli a livello culturale, artistico, politico e storico. Napoli, Roma, Firenze, Venezia, e le città siciliane con i suoi vulcani, la sua arte greca e barocca.

L’Italia era privilegiata per le sue città d’arte ma anche per le sue rovine antiche. Permetteva di scoprire sempre più nuovi artisti e dava pure l’opportunità ai giovani viaggiatori di comprare opere d’arte (pitture, sculture…)

Anche se il fenomeno si sviluppa e prende molta importanza durante il Seicento, il Grand Tour emerse nel Medioevo quando i giovani di nobili famiglie praticavano una specie di pellegrinaggio « accademico » andando da un’università all’altra per formarsi alle arti, alla vita, e alla morale religiosa.

Poco a poco il Grand Tour si sviluppò presso le classi medie. Oggi appare come l’antenato del turismo moderno.

L'espressione Grand Tour è apparsa grazie alla guida di Richard Lassels (1603-1668), prete e viaggiatore che pubblicò The Voyage of Italy nel 1670.

Anche il famoso poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) fece il suo Grand Tour in Italia dal 1786 al 1788 e scrisse Viaggio in Italia qualche anno dopo.

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